Il presente |
Nel 1961 avviene infine la svolta che porta ai Quadri specchianti. Dopo aver steso sulla tela un fondo nero e uno spesso strato di vernice trasparente, apprestandosi a dipingervi il suo volto, si accorge improvvisamente di potersi specchiare direttamente sulla tela, senza più bisogno di usare lo specchio per osservarsi. Profondamente colpito da questa scoperta, realizza nel corso dell’anno con questa tecnica diversi lavori - ritraendosi in posizione seduta, in piedi, di fronte e di spalle - nel cui titolo compare sempre l’espressione “Il presente”, ad indicare il rapporto di istantaneità che queste opere creano tra lo spettatore, il suo riflesso e la figura dipinta. “Quando nel 1961, su un fondo nero, verniciato fino a diventare specchiante, ho cominciato a dipingere il mio viso, l’ho visto venirmi incontro, staccandosi nello spazio di un ambiente in cui tutto si muoveva, e ne sono rimasto scioccato. Mi sono anche accorto che non dovevo più guardarmi in un altro specchio, ma che potevo copiarmi guardandomi direttamente nella tela. Nel quadro successivo girai la figura di spalle, perché ancora gli occhi dipinti erano artificiali, mentre quelli del riflesso apparivano veri come quelli della figura che ora stava sulla superficie del quadro guardando nel quadro. Infatti essa, essendo adesso girata nella mia stessa direzione, possedeva i miei stessi occhi.” “L'uomo dipinto veniva avanti come vivo nello spazio vivo dell'ambiente, ma il vero protagonista era il rapporto di istantaneità che si creava tra lo spettatore, il suo riflesso e la figura dipinta, in un movimento sempre “presente” che concentrava in sé il passato e il futuro tanto da far dubitare della loro esistenza: era la dimensione del tempo.” |
MICHELANGELO
PISTOLETTO |
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