Rottura dello specchio |
In occasione della cerimonia inaugurale della Biennale di Venezia del 2009 Pistoletto presenta l'azione e installazione Twentytwo less Two. Allineati lungo le pareti di un'ampia sala posta all'inizio del percorso espositivo degli Arsenali sono collocati 22 grandi specchi di 3 metri per 2 con cornici dorate. Di fronte a una folla di pubblico e fotografi che documentano l'azione riflettendosi a loro volta negli specchi, Pistoletto procede a percuotere e infrangere gli specchi con un grande martello, creando sulle loro superfici grandi buchi neri di forma diverse. Al termine dell'azione gli specchi e i frammenti infranti caduti sul pavimento rimarranno esposti come installazione. La relazione che si viene a creare in ciascuno specchio infranto tra superficie specchiante rimasta e superficie nera prodotta dalla rottura ripropone la dinamica tra superficie specchiante e immagine fotografica dei Quadri specchianti, facendone una sorta di Quadri specchianti astratti. I riflessi tra gli specchi e ancor più quelli prodotti tra gli innumerevoli frammenti prodotti dalla rottura sviluppano invece ulteriormente la ricerca avviata nel 1978 con i lavori della serie Divisione e moltiplicazione dello specchio. “La rottura dello specchio ha molte interpretazioni. La prima è dell'ordine della superstizione: l'idea che lo specchio rotto porti alla sfortuna è una paura sempre molto persistente, perché lo specchio è considerato dotato di potere magico. Quindi, rompendo lo specchio, rompo anche la superstizione. La seconda riguarda la realtà fisica dello specchio, rompo la sua consistenza materiale, ma allo stesso tempo moltiplico le immagini immateriali che accoglie. I frammenti sono tutti diversi, ma conservano tutti la riflessività dello specchio originale.” |
MICHELANGELO
PISTOLETTO |
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