Dal nero che caratterizza l'Arte dello squallore si passa repentinamente al bianco di questo nuovo ciclo. Annunciato sull'invito di una sua mostra personale a Perugia nel gennaio del 1989, Anno Bianco è uno dei grandi “continenti di tempo” in cui si è sviluppata la produzione dell’artista. È costituito da dieci tappe, distanti spazialmente e temporalmente, dell'attività di Pistoletto nel corso del 1989, e concepito “come un quadro specchiante pronto a ricevere le immagini di domani” o “pagine bianche di un giornale” aperto agli avvenimenti esterni. In tal senso vanno intese le grandi lastre bianche di gesso o di marmo e le nicchie vuote esposte in diversi luoghi nel corso dell’anno.
La corrispondenza visiva tra le immagini rese celebri dai media dei due eventi più significativi di quest’anno (la gente festante sul Muro di Berlino e la statua eretta durante la rivolta di Piazza Tienanmen a Pechino) e due opere di Pistoletto (lo spettacolo Anno Uno, 1981, e la scultura Dietrofront, 1981), costituirà un motivo che verrà presentato in più occasioni, a partire dalla mostra retrospettiva di Pistoletto presso la Galleria d'Arte moderna di Roma del 1990.
Per una ricostruzione dell’intera operazione si rimanda in particolare alla pubblicazione Michelangelo Pistoletto - Anno Bianco, curata da Bruno Corà ed edita da AEIOU di Roma nel 1990.